Noi non ci saremo

I NOMADI e il Beat italiano

In Italia, tra il 1965 e il 1966, il genere musicale che dominò nelle classifiche di vendita e nei programmi televisivi fu la musica Beat, il Beat italiano.
Il termine musica Beat fu coniato all'epoca da Renzo Arbore e non ha nessuna relazione con il movimento giovanile della Beat Generation.
Nel luglio del 1965 Ricky Shayne, con il brano Beat Uno dei mods, fu tra i primi a scalare la Hit Parade nazionale. Shayne, di origini franco-libanesi, nel 1964 arrivò in Italia dal nulla ed incontrò Franco Migliacci, co-autore di Nel blu dipinto di blu. Migliacci, nelle vesti di talent scout, gli cucì addosso l’immagine del ribelle che cantava Uno dei Mods, canzone Beat ispirata alle guerre tra bande inglesi, ottenendo un rapido quanto effimero successo. Nei panni del cantante maledetto Shayne si trovava perfettamente a suo agio, come testimoniano le cronache dell’epoca: il suo incidente in Ferrari a Fiuggi, durante una tappa del Cantagiro, riempì i giornali per giorni. Il ribelle Ricky Shayne, Caterina Caselli, The Rokes, I Corvi, Rita Pavone, Equipe84, I Ribelli, Nada e tanti altri ancora animarono quel fenomeno musicale di fine anni '60: il Beat Italiano.
Durante i nostri ultimi incontri del mercoledì, ricorderete, ci siamo soffermati sulla nostra particolare inclinazione a suonare questo genere musicale, stimolati anche da Angelo Capozzi... a suonare quello che meglio ci riesce! 



Il“catastrofismo millenaristico”, come definito argutamente da Gualtiero Bertelli, è stata una delle tendenze del tardo beat italiano e non solo. Il timore dell’ecatombe nucleare, o semplicemente della catastrofe ambientale, hanno spinto molti autori di canzoni a produrre testi lividi e dolenti su fine del mondo, apocalisse e relativo Giudizio Universale. Da ricordare, in ordine sparso, “1999” di Lucio Dalla (..è bruciato anche l’ultimo fiore, grigio fumo il colore del sole..) , “Girotondo” di De André, L’atomica cinese di  Guccini e persino “La casa del sole” dei Marcellos Ferial ( .. il sole che aspettavi non arriverà più e l’ultima speranza si spegne insieme a noi..) bislacca cover del grande successo degli Animals “The house of the rising sun”. Non è possibile, altresì, dimenticare un brano dei Corvi, “Quando quell’Uomo ritornerà” (..tutte le stelle saranno di fuoco mai più vedremo la luna in cielo, non ci saranno mai più tramonti, i continenti saranno sommersi forse nessuno si salverà..). A questo filone appartiene di diritto “Noi non ci saremo” sempre di Guccini, anche se firmata da due prestanomi, in quanto al tempo il cantautore non era iscritto alla SIAE. La canzone fu portata al successo dai Nomadi (da notare che, rispetto alla versione originale, è mancante di una intera strofa). In realtà già dal primo album “Folk Beat” del ’67 trova posto anche nel repertorio gucciniano.



Insieme a Massimo Senzacqua, analizzeremo il brano per aiutarvi a suonarlo con Ukulele Roma.
Buon divertimento!


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Ascolta la versione originale [ YOUTUBE ]


 STRUMMING > 
Noi no ci saremo      tempo 4/4      bpm 140





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